Fotografia subacquea, un lavoro di squadra
Categoria: Il Comitato Provinciale
Creato Mercoledì, 29 Gennaio 2025
Ultima modifica il Mercoledì, 29 Gennaio 2025
Pubblicato Mercoledì, 29 Gennaio 2025
Scritto da Massimiliano
Il dizionario della lingua italiana definisce “squadra” come “un gruppo di atleti che competono, individualmente o in formazione organica e collettiva per la stessa società o per la stessa nazione… le caratteristiche individuali dei componenti sono subordinate alle esigenze collettive… la collaborazione di più persone, di tipo organico, è volta a raggiungere uno scopo comune”.
Chi si è trovato a partecipare da concorrente, collaboratore, amico o semplice conoscente ad un contesto legato alle competizioni fotografiche federali, si è quasi certamente imbattuto nei frequenti confronti, scambi di idee, battute, volte a sdrammatizzare la naturale tensione tra gli atleti che la gara comporta, nei momenti di valutazione delle immagini degli scatti prodotti o ancora da produrre, quasi come se si utilizzasse una sorta di scanner mentale. Ci si domanda se nell’immagine c’è la diagonale, se l’occhio del pesce è a fuoco o se la coda è tagliata, se il soggetto principale ha una corretta inquadratura, se nell’immagine c’è “troppa acqua o troppa roccia” oppure quale sia il messaggio che si intende trasmettere con quella foto. Qualche volta risulta pure utile e opportuna la rilettura del regolamento della competizione.
Nel corso delle competizioni professionali capita spesso che la foto venga pensata e studiata ancor prima dello scatto e provata più volte. Le lunghe serate che gli atleti vivono insieme in queste occasioni come pure i minuti che precedono la gara, sono fervidi di idee e confronti. Persino nell’ultimo momento che precede l’entrata in acqua, diventano oggetto di valutazione condivisa le condizioni meteo marine, la luce del sole, la corrente, la limpidezza dell’acqua e, a volte, può accadere che, dopo una rapida valutazione con i colleghi fotosub ed i relativi team, si decida di ricorrere al piano alternativo di gara.
Le giurie osservano a distanza gli umori e assorbono il clima che si respira. Gli sponsor, quando presenti, partecipano attivamente offrendo il loro supporto tecnico oltre che morale.
L’idea del fotosub solitario assorto nella produzione dello scatto, lascia il posto, nella concezione federale, all’idea del fotografo che progetta e lavora in team. Il lavoro di squadra rafforza l’individuo come ben sanno il Referente dell’attività Mario Genovesi e il Direttore tecnico della squadra nazionale di fotografia subacquea Michele Davino che dedicano workshop ed immersioni di allenamento ai fotografi, con particolare attenzione agli atleti del Club azzurro.
Il lavoro di squadra è ancora più intenso nella preparazione delle gare internazionali dove i due team italiani, pur se fra di loro in competizione, insieme allo staff tecnico, lavorano intensamente per portare sul podio i colori dell’Italia, meglio ancora se sul gradino più alto, come accaduto nel recente campionato del mondo e come, sempre più spesso, accade in questi ultimi anni. Ed infatti la fotografia subacquea è fra le discipline agonistiche federali con la quale l’Italia è da lustri all’apice delle classifiche internazionali sia mondiali che europee, grazie ai tanti illustri fotografi e preparatori atletici che si sono susseguiti, fra i quali è giusto ricordare Danilo Cedrone, Pierfranco Dilenge, Domenico Russo, Mario Genovesi sino al giorno d’oggi con Michele Davino.
Un’ultima suggestione: bisogna ricordare che la macchina fotografica, oggi sempre più sofisticata e performante, è uno strumento che il fotografo utilizza grazie alle conoscenze tecniche insieme a cultura ed esperienza ma il traguardo finale del successo, si raggiunge anche grazie al supporto di solidi e affiatatissimi team che lavorano costantemente con grande passione e indispensabile armonia.
(Isabella Furfaro)